martedì 16 luglio 2013

La vertenza contro le scelte antireferendarie del comune di Caserta arriva in Parlamento

Su richiesta del Comitato Acqua bene comune di Caserta, il 17 giugno,  il gruppo parlamentare del Partito di Sinistra ecologia e libertà alla Camera dei Deputati, ha sottoposto al Ministro dell’Ambiente, al Ministro delle Infrastrutture e a quello degli Affari Regionali,   una Interrogazione Parlamentare a risposta scritta tesa ad avere tutti i chiarimenti necessari concernenti  il corso più che discutibile e antireferendario intrapreso dall’amministrazione casertana  in tema di gestione dei servizi idrici, tanto più preoccupante considerata l’area ad alta presenza di capitali illegali e dove privatizzare rischia di significare, in concreto, la consegna ad ambigui speculatori per molti anni della gestione di risorse essenziali.
L’Interrogazione Parlamentare, della quale si allega fotocopia, è stata presentata dall’onorevole Arturo Scotto.

Il coinvolgimento diretto del Parlamento, attraverso i suoi rappresentanti più coscienti, rappresenta solo un aspetto delle iniziative politiche organizzate nella provincia di Caserta  per merito dell’autodeterminazione popolare e dei comitati che si autocostituiscono per organizzare la lotta contro il culto ingiustificato del “privato è bello” in materia di governo dell’acqua. Il peggioramento della vita dei cittadini si è venuto ad accentuare con le sconsiderate scelte politiche privatistiche intraprese negli ultimi anni dai partiti politici di destra, ma anche di centro sinistra, frutto di una concezione neo-liberista dell’amministrazione pubblica. La privatizzazione dell’acqua e le relative conseguenze per i cittadini, come nell’Ato3 sarnese-vesuviano della Campania,  sono un esempio lampante di queste conseguenze.
L’ Acqua è un bene pubblico, un diritto naturale ed inalienabile dell’essere umano,  quindi non può essere fatto oggetto di speculazione e profitto. E’ inaccettabile che l’acqua diventi, come diceva Massimo Troisi, “una cosa con cui invece di bere qualcuno ci mangia”.


Comitato acqua bene comune Caserta

mercoledì 3 luglio 2013

Vergognosa chiusura della Metropolitana di Aversa.

Così Sinistra Ecologia e Libertà che attraverso l’esponente cittadino Aversano nonché componente dell’Assemblea nazionale Gabriele Vedova definisce tardivo e propagandistico l’intervento del sindaco di Aversa Sagliocco.
Rincara la dose la federazione provinciale che attraverso il coordinatore Pietro Di Sarno parla di reazione non pervenuta da parte di Zinzi al perpetuarsi degli sfregi alla provincia di Caserta da parte della Regione Campania.
Zinzi e Sagliocco fanno finta di non sapere che chi li sostiene è esattamente la stessa maggioranza UDC-PDL che governa la nostra regione.
Su questa filiera istituzionale hanno condotto tutte le campagne elettorali che si sono susseguite dopo l’elezione di Caldoro.
Il problema è che il nostro presidente è troppo impegnato a partecipare alle inaugurazioni di facciata e non ha tempo per dare la giusta rappresentanza politica al nostro territorio.
E’ assurdo che si possa arrivare ad annullare completamente un servizio primario. E’ assurdo lasciare migliaia di cittadini in attesa su un marciapiede senza uno straccio di informazione, senza prevedere navette straordinarie per raggiungere il posto di lavoro.
Nell’era del 2.0 e della città metropolitana l’agro aversano si allontana da Napoli fino a renderla irraggiungibile per chi non ha la patente anche in virtù dei noti problemi di FS e bus.
Sul punto Sinistra Ecologia e Libertà ha già preparato una interrogazione parlamentare volta a comprendere come il governo intenda offrire soccorso alla Regione Campania per ripianare il debito dell’EAV affossata dalla fusione con Circumvesuviana, Sepsa e Metrò Campania Nordest presentata da Caldoro come la soluzione a tutti i mali del trasporto campano.
Comprendiamo bene che questo problema non è sentito da coloro che sono abituati a raggiungere il capoluogo con auto istituzionali con autista compreso.
Comprendiamo bene che i problemi veri dei cittadini più in difficoltà si affrontano solo quando consentono di recuperare un po’ di voti e fare la campagna elettorale.
Benissimo la reazione dei sindaci dell’agro aversano sulla questione Indesit che crediamo vada replicata anche sul problema metropolitana.
Tanti sindaci insieme hanno molto più forza di un singolo partito, purtroppo ancora troppo piccolo, per restituire ai cittadini quei diritti che dalle nostre parti latitano da troppo tempo.
Nei prossimi giorni organizzeremo inoltre, una class action per tutti quei cittadini che oltre al danno hanno subito anche la beffa di aver pagato un abbonamento per un servizio di cui non possono usufruire.