martedì 29 ottobre 2013

Impianto di selezione automatica RSU. Una proposta di SEL.



In questo video l'impianto di selezione e riciclo dei rifiuti che da mesi propone SEL per la discarica di Taverna del Re. Consentirebbe di attenuare l'impatto sull'invaso e di guadagnare dalla vendita di plastica, carta e da tutte le materie prime seconde che possono rappresentare una risorsa, e che invece rischiano di finire bruciate in un inceneritore. 


Ci fa piacere che questa proposta di SEL sia stata condivisa oggi anche dal Movimento Cinque Stelle, come avvenuto a suo tempo sull'iniziativa SEL del reddito di cittadinanza. Meglio tardi che mai. 


martedì 16 luglio 2013

La vertenza contro le scelte antireferendarie del comune di Caserta arriva in Parlamento

Su richiesta del Comitato Acqua bene comune di Caserta, il 17 giugno,  il gruppo parlamentare del Partito di Sinistra ecologia e libertà alla Camera dei Deputati, ha sottoposto al Ministro dell’Ambiente, al Ministro delle Infrastrutture e a quello degli Affari Regionali,   una Interrogazione Parlamentare a risposta scritta tesa ad avere tutti i chiarimenti necessari concernenti  il corso più che discutibile e antireferendario intrapreso dall’amministrazione casertana  in tema di gestione dei servizi idrici, tanto più preoccupante considerata l’area ad alta presenza di capitali illegali e dove privatizzare rischia di significare, in concreto, la consegna ad ambigui speculatori per molti anni della gestione di risorse essenziali.
L’Interrogazione Parlamentare, della quale si allega fotocopia, è stata presentata dall’onorevole Arturo Scotto.

Il coinvolgimento diretto del Parlamento, attraverso i suoi rappresentanti più coscienti, rappresenta solo un aspetto delle iniziative politiche organizzate nella provincia di Caserta  per merito dell’autodeterminazione popolare e dei comitati che si autocostituiscono per organizzare la lotta contro il culto ingiustificato del “privato è bello” in materia di governo dell’acqua. Il peggioramento della vita dei cittadini si è venuto ad accentuare con le sconsiderate scelte politiche privatistiche intraprese negli ultimi anni dai partiti politici di destra, ma anche di centro sinistra, frutto di una concezione neo-liberista dell’amministrazione pubblica. La privatizzazione dell’acqua e le relative conseguenze per i cittadini, come nell’Ato3 sarnese-vesuviano della Campania,  sono un esempio lampante di queste conseguenze.
L’ Acqua è un bene pubblico, un diritto naturale ed inalienabile dell’essere umano,  quindi non può essere fatto oggetto di speculazione e profitto. E’ inaccettabile che l’acqua diventi, come diceva Massimo Troisi, “una cosa con cui invece di bere qualcuno ci mangia”.


Comitato acqua bene comune Caserta

mercoledì 3 luglio 2013

Vergognosa chiusura della Metropolitana di Aversa.

Così Sinistra Ecologia e Libertà che attraverso l’esponente cittadino Aversano nonché componente dell’Assemblea nazionale Gabriele Vedova definisce tardivo e propagandistico l’intervento del sindaco di Aversa Sagliocco.
Rincara la dose la federazione provinciale che attraverso il coordinatore Pietro Di Sarno parla di reazione non pervenuta da parte di Zinzi al perpetuarsi degli sfregi alla provincia di Caserta da parte della Regione Campania.
Zinzi e Sagliocco fanno finta di non sapere che chi li sostiene è esattamente la stessa maggioranza UDC-PDL che governa la nostra regione.
Su questa filiera istituzionale hanno condotto tutte le campagne elettorali che si sono susseguite dopo l’elezione di Caldoro.
Il problema è che il nostro presidente è troppo impegnato a partecipare alle inaugurazioni di facciata e non ha tempo per dare la giusta rappresentanza politica al nostro territorio.
E’ assurdo che si possa arrivare ad annullare completamente un servizio primario. E’ assurdo lasciare migliaia di cittadini in attesa su un marciapiede senza uno straccio di informazione, senza prevedere navette straordinarie per raggiungere il posto di lavoro.
Nell’era del 2.0 e della città metropolitana l’agro aversano si allontana da Napoli fino a renderla irraggiungibile per chi non ha la patente anche in virtù dei noti problemi di FS e bus.
Sul punto Sinistra Ecologia e Libertà ha già preparato una interrogazione parlamentare volta a comprendere come il governo intenda offrire soccorso alla Regione Campania per ripianare il debito dell’EAV affossata dalla fusione con Circumvesuviana, Sepsa e Metrò Campania Nordest presentata da Caldoro come la soluzione a tutti i mali del trasporto campano.
Comprendiamo bene che questo problema non è sentito da coloro che sono abituati a raggiungere il capoluogo con auto istituzionali con autista compreso.
Comprendiamo bene che i problemi veri dei cittadini più in difficoltà si affrontano solo quando consentono di recuperare un po’ di voti e fare la campagna elettorale.
Benissimo la reazione dei sindaci dell’agro aversano sulla questione Indesit che crediamo vada replicata anche sul problema metropolitana.
Tanti sindaci insieme hanno molto più forza di un singolo partito, purtroppo ancora troppo piccolo, per restituire ai cittadini quei diritti che dalle nostre parti latitano da troppo tempo.
Nei prossimi giorni organizzeremo inoltre, una class action per tutti quei cittadini che oltre al danno hanno subito anche la beffa di aver pagato un abbonamento per un servizio di cui non possono usufruire.


giovedì 13 giugno 2013

Un fulmine a ciel sereno sui Comuni e i cittadini, l’ennesimo.

Ennesima tegola sui cittadini della provincia di Caserta: la Gisec spa (società che gestisce gli impianti per lo smaltimento dei rifiuti per conto della Provincia di Caserta) fa sapere a tutti i Comuni della Provincia di Caserta che il costo del conferimento della frazione differenziata dei rifiuti per il 2013 sarà maggiorata di ben 35 euro a tonnellata. Il provvedimento è stato approvato il 29/05/2013 dall’assemblea della società, e non fa distinzione tra Comuni che attuano la raccolta differenziata e quelli che non lo fanno. Tutti si vedranno aumentare la bolletta.
 E se è possibile ancora più assurde appaiono le motivazioni a corredo del provvedimento. L’aumento, infatti scaturirebbe dall’acquisto da parte della Regione Campania dell’ inceneritore di Acerra, costruito dalla FIBE (Impregilo) con gli incentivi del Cip6 (cioè il 7% delle bollette dell’energia elettrica che dovrebbe servire a incentivare le fonti  rinnovabili) e acquistato dall’ Ente Regionale Campano al costo di 355 milioni di euro. I Campani insomma, avrebbero pagato per ben tre volte lo stesso impianto.
Ma gli inceneritori non dovevano portare beneficio anche economico  ai cittadini?  E’ possibile che a dover pagare gestioni scellerate siano i Comuni che saranno costretti a tassare inevitabilmente ed in modo ulteriore i cittadini per non vedere bloccato il servizio? 
Oltretutto tale decisione cade in un momento storico di forte crisi, oltremodo aggravato dall’introduzione da parte del Governo Monti della Tares, che ha già costretto le Amministrazioni Comunali a prevedere per il 2013 un aumento di 30 cent/mq sul servizio . I due aumenti sommati produrranno una bolletta per il servizio rifiuti incredibilmente alta e sicuramente insostenibile dalla maggioranza delle famiglie.
E c’e un terzo fattore da tenere in considerazione: i Comuni che non hanno raggiunto gli obiettivi di raccolta differenziata (65% per il 2012) vedranno aumentare ulteriormente i costi dello smaltimento del secco indifferenziato. Considerato che le Amministrazioni locali per circa due anni si sono trovate tra due fuochi: da una parte un Cub inefficiente che producendo continui disservizi ha pregiudicato le percentuali di raccolta differenziata e dall’altro la Regione che imponeva di continuare a gestire i rifiuti attraverso il carrozzone.
Ci attiveremo con ogni mezzo a nostra disposizione all’interno delle istituzioni per capire da dove realmente arriva tale decisione e per confrontarci al più presto con la Gisec e le Istituzioni competenti.
Abbiamo già raccolto sul tema la convergenza del PSI ed in particolare del consigliere regionale Oliviero ed insieme promuoveremo una iniziativa pubblica, estendo l’invito a tutti gli amministratori locali, per combattere uniti contro l’ennesima ingiustizia ai danni dei cittadini di Terra di lavoro.
E’ tempo che nella nostra Provincia si inverta totalmente la concezione dello smaltimento dei rifiuti e che questo ciclo si adegui sempre più all’idea lanciata dalla proposta di legge Rifiuti Zero per rendere tale servizio compatibile con le risorse del pianeta e per ridurre drasticamente la percentuale dei rifiuti non riciclabile. “

Coordinamento Provinciale Amministratori Sinistra Ecologia e Libertà



giovedì 6 giugno 2013

Interrogazione parlamentare sul rispetto della parità di genere

ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00639
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 25 del 29/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 29/05/2013
Destinatari
Ministero destinatario:
·         MINISTERO DELL'INTERNO
·         MINISTERO PER LE PARI OPPORTUNITA', LO SPORT E LE POLITICHE GIOVANILI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 29/05/2013
Stato iter: 
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-00639
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Mercoledì 29 maggio 2013, seduta n. 25
SCOTTO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro per le pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili. — Per sapere – premesso che: 
Falciano del Massico è un piccolo centro (inferiore ai 5.000 abitanti) della provincia di Caserta, dove lo scorso anno si sono tenute le elezioni amministrative;
 
la lista vincente, di centro-destra, è risultata essere «Il Gabbiano», che sosteneva il dottor Giosuè Santoro per la carica di sindaco e che vedeva al suo interno solo candidature maschili al consiglio comunale;
 
la giunta varata dal sindaco Santoro risultava anch'essa composta da soli uomini;
 
un gruppo di donne di Falciano, unitamente alla coordinatrice regionale delle donne del PD, presentava quindi ricorso al Tar Campania contro il sindaco di Falciano del Massico, per violazione degli articoli 3, 4 e 51 della Costituzione, violazione e falsa applicazione dell'articolo 6 del Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000 e violazione e falsa applicazione dell'articolo 1 del codice per le pari opportunità tra uomo e donna di cui al decreto legislativo n. 198 del 2006;
 
il sindaco, ventiquattro ore prima della discussione in camera di consiglio del ricorso proposto contro i provvedimenti sindacali di nomina degli assessori, revocava la giunta comunale, presentandosi così all'udienza del Tar fissata il 26 settembre 2012 con le dimissioni della giunta, e portando così il tribunale a pronunciarsi conseguentemente con una sentenza di rito e di improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, ed evitando in tal modo una decisione nel merito;
 
l'8 ottobre 2012, a seguito di una procedura di consultazione pubblica, il sindaco Santoro procedeva a rinominare gli assessori della precedente giunta;
 
la senatrice Annamaria Carloni a seguito di tali eventi produceva un'interrogazione ai Ministri per le pari opportunità e dell'interno (legislatura XVI atto di sindacato ispettivo n. 4-08828 pubblicato il 5 dicembre 2012 nella seduta n. 850) a cui non è pervenuta risposta;
 
lo stesso gruppo di cittadine di Falciano hanno portato avanti la loro battaglia inoltrando un ricorso straordinario al Capo dello Stato per ottenere l'annullamento del decreto sindacale dell'8 ottobre 2012;
 
il comune, avvalendosi delle facoltà previste dalla normativa vigente, ha chiesto di procedere nel giudizio presso il Tar Campania, dove a breve sarà fissata l'udienza;
 
in data 25 maggio 2013 le ricorrenti inviavano lettera al Dipartimento per le pari opportunità, chiedendo che si intervenga prontamente sui fatti narrati;
 
l'atteggiamento e le scelte del sindaco Santoro, prima nella formazione della lista che lo ha sostenuto alle elezioni amministrative e poi nella nomina della giunta comunale, appaiono all'interrogante in palese violazione delle normative vigenti riguardo alle pari opportunità tra uomo e donna;
 
il sindaco Santoro si è chiaramente sottratto al giudizio del Tar Campania revocando la giunta poche ore prima dell'udienza in camera di consiglio e rinominandola poi al completo, poche settimane dopo, con gli stessi assessori;
 
il sindaco, prima di rinominare gli stessi uomini che avevano composto la giunta appena dimessasi, avviava una consultazione pubblica al termine della quale con una delibera affermava che «a Falciano del Massico non ci sono donne che possono ricoprire la carica assessorile» –:
 
quali iniziative di competenza, anche normative, si intendano adottare affinché sia assicurato il rispetto della parità di genere nella gestione della
 res publica nei comuni al fine di evitare che si verifichino casi come quello di Falciano del Massico. (4-00639)



martedì 19 febbraio 2013

Un voto per la svolta


Ventanni di governo della destra populista hanno messo in ginocchio lItalia. Hanno distrutto legami sociali, impoverito le persone, rapinato le risorse economiche e naturali, garantito i grandi poteri, imbavagliato e depotenziato ogni forma di opposizione democratica. La sistematica distruzione del sistema di welfare e di quello dellistruzione e della conoscenza stanno ipotecando seriamente il nostro comune futuro. Anche in Europa ci siamo allineati al pensiero unico dei grandi poteri economico finanziari, che sta disgregando l’Unione e strangolando interi Paesi.
Per questo cè bisogno di un cambiamento radicale, che rimetta al centro dellagenda politica i principi fondamentali della nostra Costituzione e i diritti che garantisce a tutti i cittadini e le cittadine: l'uguaglianza, il lavoro, il reddito, la sicurezza sociale, i diritti sociali, civili e culturali, la responsabilità sociale delle imprese, la difesa dellambiente, lequità e la partecipazione attiva dei cittadini. Dobbiamo costruire un nuovo modello di sviluppo equo e sostenibile.
LArci, associazione di promozione sociale e culturale, ha continuato a svolgere in questi anni difficili  il ruolo di animatore dei territori, promuovendo socialità e partecipazione. Ha messo in campo iniziativa politica ed elaborazione culturale. Ha lavorato con altre organizzazioni del terzo settore, reti e movimenti sociali, sindacati ed enti locali, per costruire unalternativa alla deriva populista. Il nostro progetto associativo si propone di dare voce a chi non ce l'ha e offrire alle persone l'opportunità di essere protagoniste in prima persona della costruzione di un mondo migliore.
Con lautonomia che ha sempre caratterizzato la nostra iniziativa, all'appuntamento elettorale del 24 e 25 febbraio, il cui esito sa decisivo per garantire al paese la svolta di cui c'è drammaticamente bisogno, l’ARCI ha invitato tutti e tutte ad un impegno straordinario per sostenere i partiti del centro-sinistra. Lo faremo promuovendo iniziative, incontri di approfondimento e conoscenza sui temi che ci stanno a cuore, coinvolgendo il maggior numero di cittadini in un confronto costante con le forza politiche, sostenendo in particolare i candidati e le candidate che sono espressione della nostra associazione.

Io stesso, in qualità di presidente provinciale dell’ARCI Caserta ho sentito il bisogno di impegnarmi in prima persona per sostenere il programma della coalizione di Centrosinistra ‘Italia Bene Comune’, candidandomi al Senato nelle liste di Sinistra Ecologia Libertà. Una scelta che mira ad affermare, dopo decenni di emarginazione della sinistra dalle scelte strategiche, quei principi che rendono civile un paese, e che si basano sulla dignità del lavoro. la solidarietà sociale, la lotta alle mafie e al razzismo, la valorizzazione della scuola, la ricerca e l’università, la tutela dell’ambiente e dei beni comuni, il riconoscimento di diritti oramai patrimonio diffuso dell’Europa comunitaria.

Il voto di domenica e lunedì può consentire di avere una sinistra di governo, con un programma concreto di riforme, per dare finalmente risposte alle esigenze di milioni di italiani rimasti in questi anni senza alcuna rappresentanza politica.

Biagio Napolano – Presidente provinciale ARCI Caserta

 Candidato al Senato – Campania 2 – Sinistra Ecologia Libertà


giovedì 14 febbraio 2013

Il cambiamento è a “SINISTRA”


La mia è una candidatura territoriale, del “Litorale Domitio”, dimenticato e dilaniato da chi l’ha considerato solo come un bacino elettorale da cui attingere voti.
Il disagio è incombente e tangibile. I giovani, le famiglie, i disoccupati di questo territorio avvertono la stanchezza e qualche volta sperimentano la rassegnazione.
Noi possiamo essere il supporto per una vera azione di riscatto partendo da tre punti fondamentali: Risorse, Tutela e Sviluppo.

L’agricoltura è una di queste. Essa, attraverso l’etichettatura di origine degli alimenti, deve tutelare i prodotti locali e introdurli nel mercato OGM free.
Il futuro di una nuova economia viene attuata attraverso gli incentivi all’occupazione e all’imprenditorialità dei giovani. Ciò vuol dire: piani strategici pensati e studiati con il Governo attraverso la partecipazione attiva, beni immobili demaniali, sgravi fiscali, incentivi per le assunzioni soprattutto di giovane manodopera locale ed straniera che siano, questi ultimi non solo manodopera ma portatori di diritti.
L’attuale situazione degli migranti è difficilissima non solo per loro stessi ma anche per i riflessi sul contesto sociale. Bisogna quindi arrivare ad una giusta forma di cooperazione e integrazione che preveda l’abolizione dei CIE (centri di identificazione), permessi di soggiorno temporaneo, il riconoscimento della cittadinanza e di tutti i diritti ai bambini figli di immigrati ma nati in Italia.In questo modo possiamo sconfiggere la cultura xenofoba.
Altra risorsa fondamentale è la Cultura: i nostri musei, gli innumerevoli beni architettonici vincolati e da vincolare, biblioteche, teatri e siti UNESCO.
I beni culturali hanno bisogno di forme di investimento mirate per rilanciare nel mondo la nostra millenaria cultura.
I nostri centri storici abbandonati all’incuria e al disinteresse sono la nostra identità, vanno tutelati e recuperati perché diventino il centro propulsivo di una nuova vita economica e sociale.
La conoscenza del patrimonio ambientale e culturale, la sua tutela e il successivo sviluppo che ne consegue sono occasione di ricezione turistica e, quindi, di lavoro. Infatti questo permette di formare addetti al settore: archivisti, archeologici, addetti museali, manager culturali ecc. Occorre contrastare la cementificazione selvaggia
Vogliamo tutelare la nostra terra umiliata dalla criminalità, dall’abusivismo e dall’incuria e vogliamo farlo attraverso la legalità ed un’azione legislativa incisiva.
Siamo convinti che attraverso una “buona politica”, che sa farsi carico di un progetto di società, che pensi e pratichi se stessa dentro i luoghi dei bisogni reali dei cittadini, lasciandosi alle spalle quei privilegi che l’hanno snaturata e dilaniata, sia possibile cambiare le sorti dei nostri martoriati territori ridando futuro e speranza a tutti noi.

Antonio Patalano - Architetto
Candidato alla Camera dei Deputatati Caserta 2



Istruzione e ricerca sono priorità del Paese


C’è oggi nel nostro Paese, in dimensioni decisamente maggiori rispetto agli altri, una vera e propria emergenza educativa, sociale, culturale e occupazionale che riguarda i giovani e il loro futuro.
Nei prossimi dieci anni l’Unione europea è impegnata a raggiungere alcuni obiettivi essenziali: triplicare gli investimenti nella ricerca, raggiungere il 40% dei laureati nella fascia di età 30-34 anni, dimezzare la dispersione scolastica e migliorare gli esiti di apprendimento, raddoppiare il numero degli adulti in formazione, raggiungere il 33% di bambini nei servizi educativi per l’infanzia.
Fino ad oggi il nostro paese non ha superato il gap negli investimenti in conoscenza che lo divide dai paesi più sviluppati e non ha  realizzato riforme utili a innalzare i livelli di inclusione e la qualità  dei  sistemi della conoscenza.
Si è così prodotto un epocale disinvestimento, economico e politico, nei sistemi di istruzione, formazione e ricerca che acuisce la divisione dei cittadini sulla base delle disponibilità economiche, dell’appartenenza sociale, culturale, etnica e territoriale.
In questo quadro i sistemi pubblici rischiano di assumere una funzione residuale: istruzione e formazione pubblica per coloro che non possono permettersi percorsi di qualità a pagamento e ricercatori costretti a trovare occupazione all’estero.
Tutto ciò sta allontanando l’Italia  da quei paesi che, con  lungimiranza, considerano, invece, la  conoscenza l’elemento su cui puntare per uscire dalla crisi.
E’ necessario, quindi, arrestare questa china, aumentando gli investimenti in istruzione, formazione e ricerca, adeguandoli velocemente agli standard europei. Il sapere è, infatti, volano decisivo per  affermare un nuovo modello di sviluppo, alternativo alle logiche neo-liberiste fino ad oggi egemoni.
Istruzione, formazione e ricerca assumono, quindi, un ruolo decisivo all’interno di un moderno concetto di cittadinanza e di programmazione economica e, in questa prospettiva, il lavoro cognitivo riacquista senso, dignità e valore.
I valori fondamentali della Costituzione devono guidare le necessarie riforme dei sistemi della  conoscenza: il sapere come diritto essenziale per l’esercizio della cittadinanza attiva, la scuola pubblica come fattore primario di inclusione e di mobilità sociale, la libertà di insegnamento e  di ricerca, la laicità sono i punti di riferimento delle trasformazioni da realizzare.
La conoscenza, in quanto bene comune, deve costituire  la base del progetto di rinnovamento sociale e di ricostruzione democratica ed etica del nostro Paese. Occorre fare spazio alle nuove generazioni ed è  necessaria la “ripubblicizzazione” dei sistemi della conoscenza.
Ripubblicizzazione intesa come riappropriazione collettiva dei processi formativi e come nuova assunzione condivisa di responsabilità da parte dell’intera comunità e di tutti i soggetti che vivono la scuola, l’Università e gli enti di ricerca. 
Democrazia, partecipazione, rispetto della persona, delle differenze e comprensione dell’altro sono valori che vanno riaffermati e  trasmessi alle future generazioni, per costruire “un mondo migliore di quello che abbiamo trovato”. 
Per questo occorre  ridefinire  finalità, ruolo e funzioni dei sistemi pubblici della conoscenza, attualizzandone la funzione sociale nell’ottica della costruzione di un nuovo modello di sviluppo fondato sulla solidarietà e giustizia e sulla sostenibilità ambientale.
Occorre  costruire un nuovo sistema di welfare universale in grado di assicurare sia il diritto allo studio e l'accesso ai saperi, rimuovendo le disuguaglianze economiche e sociali di partenza, sia la continuità del reddito come fondamento dell'autonomia sociale per il superamento della precarietà lavorativa ed esistenziale delle giovani generazioni.
Il superamento di ogni forma di precarietà è presupposto per la reale garanzia della libertà di insegnamento e di ricerca ed è fattore decisivo per la qualità dei sistemi, unitamente all’autonomia sociale, alle retribuzioni adeguate e alla certezza dei diritti del lavoro.
La conoscenza è strumento fondamentale per la crescita personale, il superamento delle disuguaglianze e  la qualificazione del modello di sviluppo del paese.
Ridare futuro, speranza e fiducia al paese (come indica l’ultimo Rapporto Censis)  è la priorità. 
La conoscenza è lo strumento per farlo.
Domenico Tescione 
Candidato alla Camera Campania 2 per Sinistra Ecologia e Libertà

sabato 26 gennaio 2013

Comunicato Stampa


Nella mattina di oggi, 26 gennaio, presso la sede di Caserta della Federazione Provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, si è tenuta l’annunciata conferenza stampa di presentazione dei candidati casertani alla Camera e al Senato nelle prossime elezioni politiche.
Oltre ai vari candidati e attivisti del movimento di Vendola, erano presenti il Coordinatore provinciale Pietro Di Sarno e il Coordinatore cittadino del Circolo di Caserta Lorenzo Riviello.
Pietro di Sarno  ha tenuto in apertura a sottolineare che con il prossimo appuntamento elettorale SEL, nato appena tre anni fa, porta a compimento il suo percorso politico, che è quello di portare in Parlamento una sinistra con vocazione maggioritaria e di governo, in grado di dare concretezza ad istanze ed esigenze sociali che le passate esperienze minoritarie e frazionistiche avevano avvilito e rese evanescenti.
Su molti temi, come quello del reddito minimo garantito, da tempo portato avanti da questa federazione,  Di Sarno ha considerato positivamente il fatto che lo stesso PD, per bocca del suo Segretario Bersani, ha fatto propria l’istanza di avviare un percorso legislativo in grado di introdurre un salario sociale minimo contro le precarietà e a sostegno delle fasce emarginate dai processi produttivi.
Annunciando poi la presenza di Vendola per il giorno 31 gennaio a Caserta al Teatro Izzo, Di Sarno considera rilevante il fatto che il leader di SEL abbia voluto iniziare proprio da Caserta la campagna elettorale, e si sia candidato capolista a Campania 2. Un messaggio di impegno politico a favore di una Regione e una provincia angustiata da molteplici e gravi problematiche, in particolare occupazionali e di devastazione ambientale, che fanno ben sperare che nell’agenda politica del prossimo governo di centro-sinistra i drammi e le criticità di questa provincia possano trovare un posto prioritario.
Una provincia, quella di Caserta, dove la tanto strombazzata filiera istituzionale di centro-destra,  è stata in grado di fare solo  annunci e vuoti proclami, senza procedere a nessuna risoluzione dei tanti mali presenti. Una provincia dove è necessario che  il problema della bonifica ambientale passi dalla fase di progetto a quella della operatività, e dove il contrasto tra salute e lavoro, non meno che a Taranto, trova qui da noi un esempio eclatante nella realizzazione del Policlinico, connesso al contesto delle cave e della bonifica di Lo Uttaro.
Nel chiudere il suo interno il coordinatore provinciale di SEL ha rimarcato che la scelta dei candidati avvenuta tramite le primarie privilegia uomini e donne da anni impegnate sui temi sociali e  di riscatto dei nostri territori, ed ha come comune denominatore quello di consentire il successo di un partito che avrà molto da dire e da fare nel prossimo parlamento nazionale.
Lorenzo Riviello, dal canto suo, ha rimarcato lo spirito delle candidature che, a prescindere dai nomi e dalle localizzazioni provinciali, persegue l’unico obiettivo di privilegiare le idee, i programmi e la capacità realizzativa degli stessi, senza personalismi e antagonismi, come invece si è verificato in quasi tutte le  altre liste di partito.
Federazione Provinciale Sinistra Ecologia e Libertà - Caserta