martedì 19 febbraio 2013

Un voto per la svolta


Ventanni di governo della destra populista hanno messo in ginocchio lItalia. Hanno distrutto legami sociali, impoverito le persone, rapinato le risorse economiche e naturali, garantito i grandi poteri, imbavagliato e depotenziato ogni forma di opposizione democratica. La sistematica distruzione del sistema di welfare e di quello dellistruzione e della conoscenza stanno ipotecando seriamente il nostro comune futuro. Anche in Europa ci siamo allineati al pensiero unico dei grandi poteri economico finanziari, che sta disgregando l’Unione e strangolando interi Paesi.
Per questo cè bisogno di un cambiamento radicale, che rimetta al centro dellagenda politica i principi fondamentali della nostra Costituzione e i diritti che garantisce a tutti i cittadini e le cittadine: l'uguaglianza, il lavoro, il reddito, la sicurezza sociale, i diritti sociali, civili e culturali, la responsabilità sociale delle imprese, la difesa dellambiente, lequità e la partecipazione attiva dei cittadini. Dobbiamo costruire un nuovo modello di sviluppo equo e sostenibile.
LArci, associazione di promozione sociale e culturale, ha continuato a svolgere in questi anni difficili  il ruolo di animatore dei territori, promuovendo socialità e partecipazione. Ha messo in campo iniziativa politica ed elaborazione culturale. Ha lavorato con altre organizzazioni del terzo settore, reti e movimenti sociali, sindacati ed enti locali, per costruire unalternativa alla deriva populista. Il nostro progetto associativo si propone di dare voce a chi non ce l'ha e offrire alle persone l'opportunità di essere protagoniste in prima persona della costruzione di un mondo migliore.
Con lautonomia che ha sempre caratterizzato la nostra iniziativa, all'appuntamento elettorale del 24 e 25 febbraio, il cui esito sa decisivo per garantire al paese la svolta di cui c'è drammaticamente bisogno, l’ARCI ha invitato tutti e tutte ad un impegno straordinario per sostenere i partiti del centro-sinistra. Lo faremo promuovendo iniziative, incontri di approfondimento e conoscenza sui temi che ci stanno a cuore, coinvolgendo il maggior numero di cittadini in un confronto costante con le forza politiche, sostenendo in particolare i candidati e le candidate che sono espressione della nostra associazione.

Io stesso, in qualità di presidente provinciale dell’ARCI Caserta ho sentito il bisogno di impegnarmi in prima persona per sostenere il programma della coalizione di Centrosinistra ‘Italia Bene Comune’, candidandomi al Senato nelle liste di Sinistra Ecologia Libertà. Una scelta che mira ad affermare, dopo decenni di emarginazione della sinistra dalle scelte strategiche, quei principi che rendono civile un paese, e che si basano sulla dignità del lavoro. la solidarietà sociale, la lotta alle mafie e al razzismo, la valorizzazione della scuola, la ricerca e l’università, la tutela dell’ambiente e dei beni comuni, il riconoscimento di diritti oramai patrimonio diffuso dell’Europa comunitaria.

Il voto di domenica e lunedì può consentire di avere una sinistra di governo, con un programma concreto di riforme, per dare finalmente risposte alle esigenze di milioni di italiani rimasti in questi anni senza alcuna rappresentanza politica.

Biagio Napolano – Presidente provinciale ARCI Caserta

 Candidato al Senato – Campania 2 – Sinistra Ecologia Libertà


giovedì 14 febbraio 2013

Il cambiamento è a “SINISTRA”


La mia è una candidatura territoriale, del “Litorale Domitio”, dimenticato e dilaniato da chi l’ha considerato solo come un bacino elettorale da cui attingere voti.
Il disagio è incombente e tangibile. I giovani, le famiglie, i disoccupati di questo territorio avvertono la stanchezza e qualche volta sperimentano la rassegnazione.
Noi possiamo essere il supporto per una vera azione di riscatto partendo da tre punti fondamentali: Risorse, Tutela e Sviluppo.

L’agricoltura è una di queste. Essa, attraverso l’etichettatura di origine degli alimenti, deve tutelare i prodotti locali e introdurli nel mercato OGM free.
Il futuro di una nuova economia viene attuata attraverso gli incentivi all’occupazione e all’imprenditorialità dei giovani. Ciò vuol dire: piani strategici pensati e studiati con il Governo attraverso la partecipazione attiva, beni immobili demaniali, sgravi fiscali, incentivi per le assunzioni soprattutto di giovane manodopera locale ed straniera che siano, questi ultimi non solo manodopera ma portatori di diritti.
L’attuale situazione degli migranti è difficilissima non solo per loro stessi ma anche per i riflessi sul contesto sociale. Bisogna quindi arrivare ad una giusta forma di cooperazione e integrazione che preveda l’abolizione dei CIE (centri di identificazione), permessi di soggiorno temporaneo, il riconoscimento della cittadinanza e di tutti i diritti ai bambini figli di immigrati ma nati in Italia.In questo modo possiamo sconfiggere la cultura xenofoba.
Altra risorsa fondamentale è la Cultura: i nostri musei, gli innumerevoli beni architettonici vincolati e da vincolare, biblioteche, teatri e siti UNESCO.
I beni culturali hanno bisogno di forme di investimento mirate per rilanciare nel mondo la nostra millenaria cultura.
I nostri centri storici abbandonati all’incuria e al disinteresse sono la nostra identità, vanno tutelati e recuperati perché diventino il centro propulsivo di una nuova vita economica e sociale.
La conoscenza del patrimonio ambientale e culturale, la sua tutela e il successivo sviluppo che ne consegue sono occasione di ricezione turistica e, quindi, di lavoro. Infatti questo permette di formare addetti al settore: archivisti, archeologici, addetti museali, manager culturali ecc. Occorre contrastare la cementificazione selvaggia
Vogliamo tutelare la nostra terra umiliata dalla criminalità, dall’abusivismo e dall’incuria e vogliamo farlo attraverso la legalità ed un’azione legislativa incisiva.
Siamo convinti che attraverso una “buona politica”, che sa farsi carico di un progetto di società, che pensi e pratichi se stessa dentro i luoghi dei bisogni reali dei cittadini, lasciandosi alle spalle quei privilegi che l’hanno snaturata e dilaniata, sia possibile cambiare le sorti dei nostri martoriati territori ridando futuro e speranza a tutti noi.

Antonio Patalano - Architetto
Candidato alla Camera dei Deputatati Caserta 2



Istruzione e ricerca sono priorità del Paese


C’è oggi nel nostro Paese, in dimensioni decisamente maggiori rispetto agli altri, una vera e propria emergenza educativa, sociale, culturale e occupazionale che riguarda i giovani e il loro futuro.
Nei prossimi dieci anni l’Unione europea è impegnata a raggiungere alcuni obiettivi essenziali: triplicare gli investimenti nella ricerca, raggiungere il 40% dei laureati nella fascia di età 30-34 anni, dimezzare la dispersione scolastica e migliorare gli esiti di apprendimento, raddoppiare il numero degli adulti in formazione, raggiungere il 33% di bambini nei servizi educativi per l’infanzia.
Fino ad oggi il nostro paese non ha superato il gap negli investimenti in conoscenza che lo divide dai paesi più sviluppati e non ha  realizzato riforme utili a innalzare i livelli di inclusione e la qualità  dei  sistemi della conoscenza.
Si è così prodotto un epocale disinvestimento, economico e politico, nei sistemi di istruzione, formazione e ricerca che acuisce la divisione dei cittadini sulla base delle disponibilità economiche, dell’appartenenza sociale, culturale, etnica e territoriale.
In questo quadro i sistemi pubblici rischiano di assumere una funzione residuale: istruzione e formazione pubblica per coloro che non possono permettersi percorsi di qualità a pagamento e ricercatori costretti a trovare occupazione all’estero.
Tutto ciò sta allontanando l’Italia  da quei paesi che, con  lungimiranza, considerano, invece, la  conoscenza l’elemento su cui puntare per uscire dalla crisi.
E’ necessario, quindi, arrestare questa china, aumentando gli investimenti in istruzione, formazione e ricerca, adeguandoli velocemente agli standard europei. Il sapere è, infatti, volano decisivo per  affermare un nuovo modello di sviluppo, alternativo alle logiche neo-liberiste fino ad oggi egemoni.
Istruzione, formazione e ricerca assumono, quindi, un ruolo decisivo all’interno di un moderno concetto di cittadinanza e di programmazione economica e, in questa prospettiva, il lavoro cognitivo riacquista senso, dignità e valore.
I valori fondamentali della Costituzione devono guidare le necessarie riforme dei sistemi della  conoscenza: il sapere come diritto essenziale per l’esercizio della cittadinanza attiva, la scuola pubblica come fattore primario di inclusione e di mobilità sociale, la libertà di insegnamento e  di ricerca, la laicità sono i punti di riferimento delle trasformazioni da realizzare.
La conoscenza, in quanto bene comune, deve costituire  la base del progetto di rinnovamento sociale e di ricostruzione democratica ed etica del nostro Paese. Occorre fare spazio alle nuove generazioni ed è  necessaria la “ripubblicizzazione” dei sistemi della conoscenza.
Ripubblicizzazione intesa come riappropriazione collettiva dei processi formativi e come nuova assunzione condivisa di responsabilità da parte dell’intera comunità e di tutti i soggetti che vivono la scuola, l’Università e gli enti di ricerca. 
Democrazia, partecipazione, rispetto della persona, delle differenze e comprensione dell’altro sono valori che vanno riaffermati e  trasmessi alle future generazioni, per costruire “un mondo migliore di quello che abbiamo trovato”. 
Per questo occorre  ridefinire  finalità, ruolo e funzioni dei sistemi pubblici della conoscenza, attualizzandone la funzione sociale nell’ottica della costruzione di un nuovo modello di sviluppo fondato sulla solidarietà e giustizia e sulla sostenibilità ambientale.
Occorre  costruire un nuovo sistema di welfare universale in grado di assicurare sia il diritto allo studio e l'accesso ai saperi, rimuovendo le disuguaglianze economiche e sociali di partenza, sia la continuità del reddito come fondamento dell'autonomia sociale per il superamento della precarietà lavorativa ed esistenziale delle giovani generazioni.
Il superamento di ogni forma di precarietà è presupposto per la reale garanzia della libertà di insegnamento e di ricerca ed è fattore decisivo per la qualità dei sistemi, unitamente all’autonomia sociale, alle retribuzioni adeguate e alla certezza dei diritti del lavoro.
La conoscenza è strumento fondamentale per la crescita personale, il superamento delle disuguaglianze e  la qualificazione del modello di sviluppo del paese.
Ridare futuro, speranza e fiducia al paese (come indica l’ultimo Rapporto Censis)  è la priorità. 
La conoscenza è lo strumento per farlo.
Domenico Tescione 
Candidato alla Camera Campania 2 per Sinistra Ecologia e Libertà