27 milioni di cittadini italiani, con la vittoria referendaria del 12 e 13 giugno 2011, hanno detto NO alla privatizzazione dell’ acqua e dei servizi pubblici locali d’interesse generale e NO al mantenimento del profitto nella loro gestione.
Questo risultato segna l’introduzione di una nuova forma di democrazia diretta e partecipativa della collettività alle decisioni importanti per il Paese, tenendo conto che i beni e servizi sono indisponibili alla logica distruttiva e predatoria del mercato, per cui vanno tutelati e resi accessibili a tutti. Le persone hanno chiaramente indicato alla rappresentanza politica che è nata una nuova era e la centralità dell’essere umano e i beni comuni sono determinanti contro la dittatura delle agenzie di rating,delle banche e della speculazione finanziaria.
Tuttavia, con i recenti provvedimenti in materia economica e finanziaria, il governo italiano ha completamente disatteso la volontà del popolo italiano,ha rilanciato le privatizzazioni e ha riformulato la “ratio” delle norme abrogate con volontà popolare. Infatti, reiterando il vecchio Decreto Ronchi , addirittura viene conferito un premio incentivante agli enti locali per indurli a privatizzare i propri servizi essenziali quando, al contrario,proprio i Comuni con gli stessi provvedimenti restrittivi, si vedono più che mai privati di risorse economiche fondamentali. Non rispettare il voto dei cittadini è una palese violazione ai dettami della Costituzione !!