venerdì 28 ottobre 2011

Acqua bene comune: Lettera aperta a tutti i sindaci di Caserta e provincia

27 milioni  di cittadini italiani, con la vittoria referendaria del  12 e 13 giugno 2011, hanno detto NO alla privatizzazione dell’ acqua e dei servizi pubblici locali d’interesse generale e NO al mantenimento del profitto nella loro gestione.
Questo risultato segna l’introduzione di una nuova forma di democrazia diretta e partecipativa  della collettività  alle decisioni importanti per il Paese, tenendo conto che i beni e servizi  sono indisponibili alla logica distruttiva e predatoria del mercato, per cui vanno tutelati e resi accessibili a tutti. Le persone hanno chiaramente indicato alla rappresentanza politica che è nata  una nuova era e la centralità dell’essere umano e i beni comuni sono determinanti contro la dittatura delle agenzie di rating,delle banche e della speculazione finanziaria.
Tuttavia, con i recenti provvedimenti in materia economica e finanziaria, il governo italiano ha completamente disatteso la volontà del popolo italiano,ha rilanciato le privatizzazioni e ha riformulato la “ratio” delle norme abrogate con volontà popolare. Infatti, reiterando il vecchio Decreto Ronchi ,  addirittura viene conferito  un premio incentivante agli enti locali per indurli  a privatizzare i propri servizi essenziali quando, al contrario,proprio i Comuni con gli stessi provvedimenti restrittivi, si vedono più che mai privati di risorse economiche fondamentali. Non rispettare  il voto dei cittadini è una palese violazione ai dettami della  Costituzione !!

In Campania si registra l’assurdo che mentre il comune di Napoli,rientrante nell’ambito di ATO2 (136 comuni) ha già avviato la procedura di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato ,trasformando l’Arin Spa in “ABC Napoli Azienda Speciale”(ABC= Acqua Bene Comune),l’ATO2 medesimo, invece, persegue un orientamento completamente opposto che porterà alla formalizzazione di un nuovo Ente  ATO5 –Terra di Lavoro- e probabilmente ad una ulteriore privatizzazione del servizio idrico. Si tenga presente che gli ATO si dovrebbero sciogliere il 31 dicembre 2011.
Questa è una manovra che risponde, secondo noi, a logiche clientelari e speculative. S’invitano,pertanto i sindaci, di Caserta e provincia, ad  attenersi scrupolosamente allo spirito del referendum, tenendo presente che  l’80% della gestione delle reti idriche comunali, nella suddetta provincia, è a tutt’oggi pubblico.
IL FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA ha già rivolto un appello al Presidente della Repubblica che, come garante della Costituzione, intervenga affinché sia rispettato il risultato referendario, espressione della sovranità popolare.

FIRME
ALEX ZANOTELLI (Missionario Comboniano) - COMITATO ACQUA PUBBLICA AVERSA – AVERSA BENI COMUNI – ITALIA NOSTRA CE – LEGAMBIENTE CE – WWF CE – COMITATO “CASERTA CITTA’ APERTA” – ACLI CE – F.P. CGIL CE – AUSER CE – CASA ZACCHEO – CASA RUT – AGESCI zona Caserta – FEDERCONSUMATORI CE – SCUOLA DI PACE DON PEPPE DIANA Casal di Principe – AZIONE CATTOLICA DIOCESANA – LIPU CAMPANIA – CITTADINANZATTIVA – CONFEDERDIA CAMPANIA – LIBERA CE – “art. 11” PROMOTORI DI PACE

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