L’Italia è un paese allo sbando! Un paese che assiste impotente alle vicende politiche, personali e giudiziarie di un Premier non più in grado ( qualora lo fosse mai stato) di fronteggiare un momento delicatissimo come quello imposto da una crisi economico – finanziaria globale che impietosamente colpisce i soliti noti, che ha tra le sue vittime privilegiate famiglie, nuove generazioni e lavoratori! Un paese messo in ginocchio dall’incapacità diffusa di cui è affetta l’attuale classe dirigente che si mostra incapace di fornire risposte per un rilancio economico – sociale e produttivo del nostro paese.
Ma sembra muoversi qualcosa di nuovo nel paese, nuove energie e nuove forme di indignazione che testimoniano un rinnovato slancio verso l’impegno sociale di quel popolo che è rimasto spesso ai margini della discussione politica.
La grandissima e straordinaria manifestazione del 15 Ottobre è stato l’esempio più lampante di questa nuova voglia di partecipazione, di questo nuovo protagonismo dei “dimenticati”, degli “invisibili”, dei “ precari”, delle persone e dei “ cittadini” che ogni giorno lottano sognando un futuro migliore.
Tutte le lotte e le battaglie che si sono combattute negli ultimi anni, hanno trovato nel 15 ottobre in tutto il mondo e anche a Roma un minimo comune denominatore : il contrasto alla finanza globale e al neo-liberismo.
L’unica nota stonata di questo straordinario movimento globale sono stati gli incidenti avvenuti a Roma; a tal proposito Vendola ha espresso la sua più totale condanna rispetto agli incidenti organizzati “ da una minoranza di teppisti e black bloc che vogliono togliere la scena della giornata ai veri indignati e prendersela loro, rompendo videocamere, auto, vetrine. Che vogliono spostare il conflitto sul piano della violenza. Questi violenti e le loro violenze vanno condannate con la massima fermezza e nettezza” .
Sinistra, ecologia e libertà deve partire proprio da qui. Deve ripartire dalla condanna di ogni forma di violenza e deve rimettere al centro dell’agenda politica temi che per molto tempo sono stati dimenticati : diritti dei lavoratori, diritti civili, laicità dello stato, tutela dell’ambiente, lotta al precariato, lotta all’evasione, rispetto della Costituzione e delle istituzioni.
Il crescente protagonismo di Sinistra ecologia e libertà ed il ruolo catalizzatore che il nostro partito può svolgere in una discussione che ponga le basi di una sinistra nuova e rinnovata è sicuramente motivo di orgoglio per le centinaia di militanti che, in provincia di Caserta e in tutta la nostra penisola, ogni giorno lavorano, con evidenti difficoltà economiche e logistiche, per far crescere il partito nei territori e renderlo protagonista e megafono delle istanze, richieste e bisogni dei cittadini.
Una discussione a sinistra è indispensabile! E’ un momento di arricchimento politico di inestimabile valore! Ma la riflessione che siamo chiamati a fare, è necessario che sia scevra da ogni infingimento e da qualsivoglia sufficienza nel trattare quello che è stato il ruolo della sinistra in Campania e a Caserta negli ultimi 10 anni.
Tutta la sinistra Campana dovrebbe riflettere seriamente sul perché di una sconfitta così cocente contro una destra, la più becera , affaristica e contigua ai settori più avanzati della criminalità organizzata.
Potremmo dire, e non a torto, che i vari Cosentino, Landolfi e Cesaro e la relativa conquista della gestione del potere da parte di queste figure sono frutto di una gestione malsana del potere da parte di un centro-sinistra che era riuscito, almeno in un primo momento,ad imporre una propria proposta politica capace di ingenerare nella gente nuove speranze e passioni.
La sinistra campana e casertana ha infuso nei cittadini una percezione dei propri dirigenti come di un gruppo affetto da “ famelico vampirismo politico “ e da affrettata e convulsa occupazione dei posti di potere comunque destinati a perpetuarsi.
Compito di Sinistra Ecologia e Libertà, in un discorso che interessi l’intero mondo della sinistra, è quello di invertire questa rotta, di riproporsi come soggetto promotore di un ricambio generazionale ed etico e che prescinda da quelle figure e da quelle “ culture “ che hanno portato la sinistra campana e casertana ad arrancare e porti ad un dibattito politico del tutto nuovo che veda protagonisti i giovani, i lavoratori e tutti coloro che cercano nuova rappresentanza.
Sinistra Ecologia e Libertà se vuole continuare il lavoro fatto in questo primo anno e continuare ad ottenere consensi e adesioni deve, secondo noi, muoversi su due direttrici: rinnovamento del gruppo dirigente e apertura ai cittadini che intendono ancora, come Noi, la Politica come servizio.
Dobbiamo noi tutti impegnarci per questo; dobbiamo essere pronti quando saremo chiamati dai cittadini a governare questo paese, questa regione e la nostra provincia con una nuova piattaforma politico- programmatica.
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