sabato 26 maggio 2012

La coalizione ha bisogno di chiarezza

Intervista a Pietro Di Sarno (Venerdì 25 maggio - Gazzetta - Giovanni De Stasio)
CASERTA. Alle recenti elezioni amministrative ha guadagnato più di una postazione amministrativa. Sel. che da tempo ha inglobato il Partito della Rifondazione Comunista, si avvia a recitare un ruolo da protagonista sulla scena politica di Terra di Lavoro. Specialmente ora che  il PD è sceso al suo minimo storico con il 7 per cento. Potrebbe addirittura piazzarsi al quarto posto, scavalcando l’Idv. Non ha rappresentanza istituzionale (ne deputato, ne Senatore, ne consigliere regionale), rna prossimamente potrebbe centrare l'obiettivo di una postazione parlamentare. Su questo magico momento del partito casertano del Governatore della Puglia Niki Vendola e delle sue prospettive casertane, nonchè delle alleanze da fare, ne parliamo con il suo segretario provinciale Pietro Di Sarno.
Il segretario PD Dario Abbate ha fatto una scelta di linea politica: intende rilanciare l’alleanza del centro sinistra come delineata nella foto di Vasto. Le cosa ne pensa?
“Credo che Sinistra Ecologia e Liberta debba in modo prioritario ristabilire una connessione coni cittadini ed il tessuto economico che intende rappresentare. Ci sono bisogni primari che richiedono rappresentanza e risposte immediate e noi sentiamo il dovere di farcene carico. Nella nostra provincia si stanno consumando dei drammi che le singole categorie vivono in modo isolato, se
si continua così e non si apre un dialogo, gli operai a rischio licenzia­ mento, in cassa integrazione, in mobilità rischiano di uscire sconfitti e di rinfoltire la schiera dei disoccupati che vivono una situazione tragica, che resta inascoltata da chi ha responsabilità di governo. Crediamo che vadano ricondotte ad una sola le innumerevoli istanze di Firema, Acms, Consorzio rifiuti e di tanti altri operai. La richiesta deve essere una e sola. Lavoro dignitoso, rispetto per le persone e per la vita delle loro famiglie. Restare isolati nel proprio recinto e quello che i governi di centrodestra ci chiedevano''.

L’obiettivo che vi ponete è ritornare dunque ad una lotta di classe?
"Crediamo che le classi non siano più riconducibili alle strutture novecentesche. I nuovi poveri oggi sono di più e diversi da quelli ai quali siamo stati abituati dal secolo scorso. Disoccupati, inoccupati, operai, piccoli e medi imprenditori oggi vivono difficoltà mai conosciute prima. Non sfugge a nessuno che gli inoccupati ad esempio, coloro che nemmeno provano più a cercare lavoro soprattutto in Campania abbiano ormai raggiunto percentuali inaccettabili. Pensi che mentre la disoccupazione giovanile è al 15% l’occupazione resta ferma al 19%. La nostra provincia è stata per anni caratterizzata da una grande presenza di piccole e medie imprese, soprattutto nei settori manifatturieri, che hanno dato lavoro a migliaia di uomini e donne; oggi, quelle che sono rimaste, rischiano di essere completamente spazzate via dalle economie emergenti e dalla mancanza di una connessione vera tra mondo della ricerca e università e imprese".

Quali le proposte di SEL?
Il nostro partito  in provincia di Caserta dopo le elezioni amministrative si è riorganizzato ampliando il coordinamento politico e strutturando aree tematiche e coordinamento degli amministratori. Siamo già al lavoro. Usciremo nei prossimi giorni con proposte importanti di contrasto alla povertà ed alla crisi delle piccole e medie imprese".
Ritiene dunque vecchia la foto di Vasto?
Non ho detto questo. Dico solo che se i partiti continuano a restare chiusi nelle proprie stanze, per discutere di strategie ed alleanze, rischiamo di mettere insieme scatole vuote. Di questo non ha bisogno nè la politica nè i cittadini. Se non si inizia a parlare di proposte concrete non saremo mai in grado di definire i confini della nostra coalizione. In regione Campania il Pd pare voglia accogliere la proposta di un governo di larghe intese. Noi non capiamo per fare cosa. Il punto non è se tenere o meno dentro l'Udc, ma il confronto sulla visione della società, dei diritti, dei rapporti tra gli attori di un'economia che penalizza sempre i più deboli". ·
In tutto questo Grillo non vi aiuta.
"Grillo non ci deve spaventare anzi, deve spronarci a lavorare meglio, a cambiare metodi e luoghi della discussione. Alcuni dei temi del MSS sono anche nostri, altri non ci appartengono. Siamo certamente diversi nel linguaggio. La violenza verbale non credo aiuti in questa fase soprattutto alla luce della strategia del terrore che ha visto cadere la vita di una ragazza giovanissima piena di voglia di vivere e di speranza. C'e un aspetto che la nostra coalizione dovrebbe guardare con attenzione del MSS: la chiarezza".

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