mercoledì 22 giugno 2011

Sel Santa Maria C.V.: Documento programmatico ed organizzativo

Dopo la vicenda elettorale che, in contro tendenza con l’area di rinnovamento che si respira a livello nazionale testimoniata dagli inaspettati risultati di Napoli e Milano e dei Referendum, ha determinato a Santa Maria Capua Vetere la crisi dell’unità del Centro Sinistra, è necessario avviare una profonda riflessione sulla situazione complessiva della politica e dei meccanismi di consenso e dotarsi anche a livello locale di una struttura organizzativa, come richiesto dallo Statuto nazionale dal congresso dello scorso ottobre che ha eletto presidente Nichi Vendola.
Come Sinistra Ecologia Libertà di Santa Maria Capua Vetere intendiamo impegnarci prioritariamente sui temi fondamentali della moralità nella vita pubblica, della tutela del lavoro e dell’ambiente, e della difesa dei beni comuni. Quella che proponiamo è una nuova sinistra che si oppone al pensiero unico del liberismo e che si propone di sollecitare a una più decisa azione il centrosinistra attraverso modalità di decisione ampie
e partecipate.
Il nostro passaggio organizzativo non può essere dunque slegato da una discussione sui contenuti di rilievo locale, oltre che generale, che abbiamo affrontato nei mesi scorsi e che ci riproponiamo di approfondire come contributo programmatico. Vogliamo discutere su quale idea di città abbiamo, come ci organizziamo per allargare la nostra base e aprirci a nuove istanze e a quanti potenzialmente condividono i nostri principi e obiettivi per ritornare a mettere in campo una città vivibile per tutti. Una città più solidale, sostenibile e
in equilibrio col suo ambiente.
Riteniamo di dover lottare tutti e questa volta fuori dal Consiglio Comunale per riprenderci la possibilità di avere un futuro, l’unico possibile, socialmente giusto, ecologista e libertario, di pace e democrazia costituzionale, per costruire un’alternativa al capitalismo, al profitto e al mercato.
Vogliamo affermare che La Sinistra, con i suoi valori storici di solidarietà sociale e di tutela dei diritti, si trova ad essere la destinataria naturale degli ideali e delle aspirazioni ad una vita politica trasparente e pulita. Per essere veramente all’altezza di questo compito deve anche sapersi rinnovare in profondo, non cancellando la sua identità ma anzi precisandola in termini effettivamente corrispondenti, alle esigenze del nostro paese.
Per superare la nostra attuale modestia organizzativa dobbiamo maggiormente impegnarci nel nostro agire collettivo ed individuale: rafforzare partecipazione e trasparenza, responsabilizzazione ed autonomia, formazione permanente e accogliere la società civile.
Per realizzare anche solo in parte tutto questo, occorrono studio ed azione, metodo e regole, costanza ed impegno, obiettivi condivisi e verificabili, parità di genere e rotazione nelle responsabilità dei dirigenti, meno riunioni e più movimento, più banchetti e volantinaggi. Da noi, anche individualmente, deve venire l’esempio quotidiano di quanto proponiamo alla società, sia a livello culturale, che politico, che di stile di vita sociale.
La priorità sarà quella di dotarsi di una nostra, autonoma, agenda politica, che non sia desunta necessariamente dalla agenda politica nazionale e/o locale. A tale proposito, i Forum tematici dovranno essere i primi a formulare i capitoli di questa agenda.
Questi i Forum proposti:
Ambiente e Territorio (Urbanistica, Lavori Pubblici, Beni Comuni, Ciclo Rifiuti, Inquinamento, Energie Rinnovabili, Nuove tecnologie);
Lavoro e Welfare (Giustizia sociale, Sanità, Rapporti Sindacali, Cittadinanza attiva, Attività ricreative);
Conoscenze e Saperi (Istruzione, Ricerca, Formazione, Cultura, Diritti Civili, Integrazione, Intercultura);
Comunicazione (Arti Visive, Propaganda, Promozione, Rapporti Comitati Civici e intergenerazionali);
Legalità e trasparenza.

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