venerdì 2 dicembre 2011

Sel Santa Maria C.V.: Cos'è diventata Santa Maria Capua Vetere?

Negli ultimi tempi lo stato degli animi dei sammaritani é piuttosto agitato: sempre piú spesso le nostre piazze ospitano gazebo e assembramenti di preoccupati cittadini, il cortile della Casa Comunale é luogo di protesta, sugli spazi di affissione campeggiano scambi di accuse tramite manifesti.
Questo fermento testimonia la presenza di una serie di problemi politici e sociali, che non nascono oggi, ma affondano le loro radici in un background politico-culturale che purtroppo da tempo caratterizza Santa Maria Capua Vetere e che la situazione attuale non fà che aggravare.
Come Circolo «Enrico Berlinguer» di Sinistra Ecologia e Libertà di Santa Maria Capua Vetere – seppur in totale disaccordo con le modalità finora adottate da altre realtà politiche cittadine, che hanno fatto un salto di qualità nella grettezza della propaganda politica, passando dall’utilizzo che in passato s’é fatto di giornalacci di dubbio gusto a quello degli attuali manifesti stile “taglia Far West” – sentiamo di doverci soffermare su alcune circostanze cittadine, mantenendo la sobrietà che ci ha sempre contraddistinto, tenendoci a distanza da chi tenta in tutti i modi di buttarla in caciara.

In primo luogo é da sottolineare lo stato di illegittimità e illegalità, che ad oggi persiste nel nostro Consiglio Comunale.

A seguito della sentenza del TAR sul contenzioso Aran/Stellato, che ha visto riconoscere le ragioni del primo, risulta chiaro che la decisione a sua tempo presa dai candidati sindaco Stellato e Mattucci di apparentarsi con l’attuale sindaco in carica, oltre ad essere stata un suicidio politico per entrambi, ha fatto decadere ogni loro diritto di sedere tra i banchi del Consiglio Comunale.

Seppur il ricorso al TAR abbia interessato solo l’avv. Stellato, il principio vale anche per il dott. Mattucci, che quindi oggi occupa in maniera illegittima la poltrona di Presidente del Consiglio Comunale.

Noto che dal movimento Rinnovamento non sarà promosso alcun ricorso al TAR nei confronti di Mattucci, chiediamo a quest’ultimo un gesto di coerenza, dignità e responsabilità politica e personale, senza aspettare, dimettendosi dal ruolo e lasciando il Consiglio Comunale.
La questione Mattucci é peró solo la punta dell’iceberg dello stato di deriva politica della nostra amministrazione.
Dalle scorse amministrative abbiamo sempre insistito nell’affermare che Sindaco, Giunta e Consiglio non hanno una collocazione politica chiara e individuabile: infatti, seppur PD e PSI abbiano aderito al progetto dell’arch. Di Muro, non sono stati in grado di portare alcuna proposta, di dare alcun indirizzo all’azione dell’attuale amministrazione, che la possa far inquadrare a CentroSinistra.

Se poi finora ci fossero stati dei dubbi, a scioglierli ci ha pensato il consigliere Rauso, che ha riaffermato la natura civica della Sindacatura attuale richiamando il Sindaco a mantenere gli impegni presi in campagna elettorale con i suoi sostenitori.

E tutto ció ha risuonato nel tombale silenzio che PD e PSI hanno riservato come risposta a tale dichiarazione.

Anzi, sembra che ormai il benessere delle liste civiche dimuriane sia divenuto interesse anche degli altri ex-candidati sindaco, intercettati e fotografati nel palazzo di piazza San Pietro “alla destra e alla sinistra del padre” durante un’assemblea delle associazioni che hanno sostenuto la famiglia Di Muro alle ultime elezioni.

Cos’é diventata Santa Maria Capua Vetere?

Un feudo in cui, per la sola appartenenza alla famiglia regnate, padri, fratelli, sorelle e affini si vedono naturalmente investiti di compiti istituzionali, senza che i cittadini li abbiano abilitati a farlo?

Una monarchia in cui il palazzo di famiglia assurge a sede istituzionale?

E il Sindaco, dov’é? Cos’é? Un figlio bizzoso e scapestrato, alle cui marachelle il padre saggio deve porre rimedio intervenendo in prima persona?

Se l’arch. Di Muro non é in grado di ricoprire questo importante ruolo istituzionale per la nostra città, tanto da dover ricorrere al potestà paterna, gli chiediamo di togliere il disturbo e soprattutto di togliere i cittadini sammaritani da tale imbarazzo.



Giusto per terminare la nostra analisi, vogliamo segnalare un’altra sentenza del TAR che puó essere di riferimento alla nostra Giunta: una settimana fa la Giunta del Comune di Capodrise é stata annullata proprio dal TAR a causa dell’assenza di donne tra i suoi componenti (art.51 della Costituzione).

A Santa Maria Capua Vetere quante donne abbiamo in Giunta?



In conclusione pensiamo che quanto detto basti per affermare senza alcun dubbio che a Santa Maria Capua Vetere alla politica, tra le mura del palazzo Lucarelli, non sia rimasto che riservare un Requiem.

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