Sinistra Ecologia e Libertà, circolo Alexander Langer di Maddaloni , non è che si è allontanato dai comitati, anzi, oggi come Partito politico prende le sue posizioni nei confronti dell'Amministrazione di Maddaloni ed in particolare critica il primo cittadino Antonio Cerreto che nella conferenza di servizio sull’ampliamento Cementir, si è liberato dell’ingombrante e soffocante fascia tricolore di sindaco per vestire la più comoda e a lui più consona toga di avvocato, non della Città, purtroppo, ma di Caltagirone. Qualche malpensante concittadino potrebbe interpretarlo come il frutto di chissà quale losco accordo sottobanco tra i due. Noi non ci vogliamo credere.
Vediamo invece in questi atteggiamenti, per limitazioni evidentemente culturali e sociali, l’incapacità di percepire la possibilità di cambiare realmente le cose diventando artefici di un futuro migliore per la nostra Città, di dimostrare a se stessi e agli altri che un’altra Maddaloni è possibile, che un’altra Campania è possibile, che un altro sud è possibile. L’incapacità di liberarsi da questa sudditanza del cemento, che tiene imbrigliato il nostro futuro. Cerreto rinnega il parere di una commissione da lui stesso creata per garantire e tutelare gli interessi della città, costituita da tecnici che dovrebbero rappresentare il fior fiore dei tecnici maddalonesi, avulsi da interessi personali o di parte. Ciò evidenzia ancora una volta la sua scarsa forza e la propensione ad imboccare scelte di comodo, che salvaguardano gli equilibri di una giunta comunale dallo scarso spessore politico e tecnico, incapace di pianificare quelle scelte tali da indirizzare Maddaloni verso un percorso che la porterebbe fuori dalla palude in cui è finita da anni. Abbiamo conferma che Cerreto non è il sindaco di cui la città ha bisogno e sarebbe atto di grande responsabilità se rassegnasse le proprie dimissioni. Egli è il sindaco di cui Caltagirone ha bisogno, quel Caltagirone che ci fa promettere mari e monti da Nicolini , che parla di risanamento e di interventi pubblici a favore della Città. Ma forse pensano che negli ultimi quarant’anni i cittadini maddalonesi abbiano vissuto in un mondo incantato, in cui i fiumi di denaro che dal cemento piovevano sulla città facevano di Maddaloni una amena località di villeggiatura. Che quelle fumate bianche che ogni tanto scaturivano ora dai gradoni della cava dalla quale veniva fatto precipitare il pietrisco ora dalle sbuffate delle ciminiere o di qualche condotta lacera, venissero guardate con incanto e devozione dalla città intera che, invece, si impoveriva sempre più del suo patrimonio culturale, delle sue colline, della sua autentica bellezza, della sua speranza in un futuro migliore. Quali contributi ha dato la Cementir in quarant’anni di attività estrattiva? Ora , di punto in bianco, si afferma che si ha intenzione di investire sul territorio a favore della città? Facendo cosa? Ripristinando la scalinata che porta al santuario? Attuando qualche piccolo intervento di manutenzione, cosa che nelle città civili succede di norma e non solo in occasione di rinnovo di concessioni? No, grazie, la scalinata ce la sistemiamo da soli! Cari concittadini, non facciamoci prendere per i fondelli. Appena avranno la firma per l’ampliamento, dimenticheranno tutte queste futili promesse. Se avessero avuto una maggiore sensibilità , imprenditori del cemento e la nostra classe politica, non ci troveremmo nella situazione in cui siamo. Cos’hanno fatto di concreto per la Città in quarant’anni? Avrebbero potuto regalarci un parco del Castello pubblico, ma non l’hanno fatto. Avrebbero potuto investire in verde, in cultura, nel sociale e in energie alternative. Ma non l’hanno fatto. Oggi si ripresentano con i loro forni e la minaccia di farli diventare dei mega-inceneritori, in modo da incrementare i loro profitti in maniera esponenziale, con quali garanzie per noi? Una centralina di rilevazione ambientale ad un chilometro di distanza e mai funzionante? Caltagirone e il sindaco Cerreto non ci offrono nessuna garanzia per il nostro futuro e per la nostra salute, rappresentano interessi di una cerchia molto ristretta di persone che non hanno minimamente a cuore il futuro della Città, che dicono di volerle bene, ma che non perdono occasione per sfregiarla nei fatti concreti e nelle aspirazioni future. Altro aspetto raccapricciante è il silenzio assordante della Sovrintendenza che, a quanto ci risulta, non si è ancora pronunciata in merito, e che avrebbe tutte le motivazioni per imporre un immediato stop alle attività estrattive di tutta la zona che pullula di testimonianze archeologiche ed architettoniche, impedendo l’avanzamento del fronte estrattivo nella zona nord-est della collina di san Michele che conserva intatto uno dei pochi polmoni verdi collinari del territorio maddalonese. Rivolgiamo perciò un appello accorato alla Soprintendente affinché contribuisca a mettere fine alla consunzione dei nostri monti che tanto hanno già dato senza nulla ricevere.
SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’
Circolo Alexander Langer
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