Il dato al contempo più sconcertante e più prevedibile in tutta questa vicenda è che,come molti ebbero a dire in tempi non sospetti, al di là delle etichette partitiche, "volatili" e provvisorie come tutta la politica italiana, la maggioranza su cui poteva potenzialmente contare Ciaramella è stata sempre molto più ampia dei numeri, già bulgari, raccolti, dal centro destra cittadino.
Due dei tre candidati sindaci in alternativa a Ciaramella erano in realtà "pecorelle smarrite", per usare una metafora evangelica, candidati in alternativa a Ciaramella non certo per affermare un diverso progetto politico, ma solo perchè era l'unico modo per ritagliarsi uno spazio futuro di contrattazione, esterno, libero dai vincoli della coalizione di centro destra e dalla concorrenza che ci sarebbe stata. E' precisamente ciò che è avvenuto. Il centro destra, imploso in tutta la provincia sulla scia delle ben note vicende nazionali, si è affidato, in mancanza di numeri sicuri e di maggioranze salde, alla pratica del calciomercato, riccorrente nella nostra italietta. E quando inizia il calciomercato, si sa, i giocatori più sfruttati, o malconci, o peggio, quelli più generosi e attaccati alla squadra, vengono messi nell'angolo, in panchina o direttamente sul mercato, per privilegiare gli acquisti che porteranno la squadra a terminare il campionato.