mercoledì 18 gennaio 2012

Una grande mobilitazione della provincia di Caserta contro il piano rifiuti regionale

di Pietro Di Sarno - coordinatore provinciale SEL
Il piano regionale dei rifiuti è un'operazione furbesca oltre che disastrosa per la provincia di Caserta.
Credo che contro questo piano rifiuti la provincia di Caserta debba organizzarsi con una grande mobilitazione di massa che coinvolga oltre ai partiti e la società attiva anche le associazioni ambientaliste e quelle di categoria.
Così Pietro Di Sarno – coordinatore prov. di Sinistra Ecologia e Libertà – che continua
Le previsioni di raccolta differenziata a regime si fermano al 50% e non più al 65% come inizialmente ipotizzato e la riduzione a monte dei rifiuti alla vergognosa percentuale del 3%. Perchè? La risposta è semplice. Previsioni di questo tipo consentono di giustificare un maggior numero di inceneritori sui territori e chiudere così super affari da milioni di euro che ci consegneranno impianti dall'altissimo impatto ambientale che avremo a disposizione tra 5 anni, cioè quando non serviranno più.
A questo punto addio alla raccolta differenziata, al recupero dei rifiuti, o per meglio dire, alle materie prime seconde, addio ad un ciclo dei rifiuti virtuoso che avrebbe consentito almeno un parziale risanamento ambientale di Terra di lavoro.

I danni per la salute dei cittadini casertani saranno, ancora peggiori di quelli che già conosciamo e stiamo subendo.
Con un gassificatore a Capua, che Consoli in consiglio regionale su richiesta di Zinzi ha chiesto di portare a 240 mila tonnellate, ed un inceneritore a Taverna del re entrambi a ridosso del centro abitato, bisognerà chiedere ai cittadini di città come Capua, San Tammaro, Parete, Villa Literno di cercarsi un altro luogo dove far crescere i propri figli.
Il disastro non colpirà solo la salute dei cittadini ma anche ampi settori dell'economia. Il comparto agricolo è sicuramente quello che potrebbe essere esposto maggiormente ma non è da sottovalutare il danno che ne conseguirebbe per il turismo in città come Castel Volturno o la stessa Capua città dal grande rilievo storico culturale.
Inoltre, si sottovaluta quasi del tutto il problema vero della Campania rappresentato dai rifiuti industriali e speciali. Si omette di dire che la nostra regione continua ad importare questo tipo di rifiuti da altre regioni dello stivale nonostante non abbia siti specializzati per lo smaltimento degli stessi.
Sel ripropone oggi più che mai la politica delle 4 R: Riduzione, Riuso, Recupero e Riciclaggio.
Questa politica ha portato a risultati eccellenti in tantissime province italiane, tra l'altro con la guida di tecnici provenienti dal nostro territorio, e non capiamo perché ci dobbiamo rassegnare a rimanere indietro dal punto di vista culturale, ambientale, sociale ed economico.
Non dimentichiamo, infine, aggiunge Enzo Falco – resp. Regionale politiche ambientali di Sinistra Ecologia e Libertà - la battaglia per mettere in sicurezza le discariche fuori controllo, ivi compreso Ferrandelle con i rifiuti sversati tal quale, e tutta la vicenda delle bonifiche che i governi di centro destra locali, provinciali e regionali hanno completamente rimosso.

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