martedì 19 aprile 2011

Processo Cosentino, SEL non ammessa parte civile. Scotto e Di Sarno (SEL): “ Riconosciuto ruolo partiti contro malaffare ”

L’ordinanza pronunciata questa mattina dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere apre scenari nuovi ed importanti riguardo al ruolo dei partiti e alla loro funzione contro l’inquinamento politico-mafioso che condiziona le libere consultazioni elettorali.” Così Arturo Scotto e Pietro Di Sarno, rispettivamente segretari regionale e provinciale di SEL, in merito al pronunciamento del tribunale di S.Maria C.V. sull’ammissibilità della richiesta di costituzione come parte civile presentata dal partito di Vendola nel processo Cosentino.

Le motivazioni – continuano i due esponenti Vendoliani – addotte dai giudici nel motivare l’impossibilità per il nostro partito a costituirsi parte civile nel processo, sono, a nostro parere, di straordinaria importanza. Stando al pronunciamento dei giudici, infatti, l’esclusione si fonda unicamente sul presupposto che all’epoca dei fatti Sinistra ecologia e libertà non era ancora stata fondata e, di conseguenza, non può aver ricevuto alcun danno azionabile con la costituzione stessa. E’ chiaro dunque che, se a costituirsi parte civile fossero state forze politiche concorrenti nelle consultazioni elettorali dell’epoca, la costituzione di parte civile avrebbe avuto tutti i presupposti di legittimità.”
La nostra – concludono Scotto e Di Sarno - è stata una scelta tanto inusuale quanto coraggiosa per un partito, una scelta che alla fine ha dato frutti importanti. Da oggi il danno che il sistema dei partiti può subire ovunque si verifichi inquinamento del voto e condizionamento del corpo elettorale è un elemento importante con il quale fare i conti nel processo. E’ chiaro a tutti che, a partire da oggi, anche grazie alla nostra azione, si apre una fase del tutto nuova nell’ambito dei processi penali a carico della politica collusa che condiziona i risultati elettorali e il governo delle istituzioni.”

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