mercoledì 5 febbraio 2014

Cerchia su Firema: è necessaria una politica industriale di settore


L’On. Arturo Scotto, Coordinatore regionale di Sel Campania, ha presentato un’interrogazione parlamentare sulla complessa vicenda che coinvolge il gruppo Firema, la cui crisi ha aperto una nuova falla nella già drammatica situazione occupazionale della provincia di Caserta.

La Federazione di Caserta di Sinistra Ecologia e Libertà – dichiara Gianni Cerchia, Coordinatore di Sel Caserta – sta seguendo con particolare attenzione il caso Firema, nella convinzione che sia prioritaria la salvaguardia dei posti di lavoro, ma anche la tutela di un settore di eccellenza dell’industria italiana.

Il 12 dicembre, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, si è tenuta una riunione a cui hanno partecipato i principali protagonisti della vicenda, tra i quali il Commissario straordinario, il MISE e le istituzioni locali. Non si segnalano, tuttavia, passi utili alla risoluzione della vertenza. Da qui la necessità di incidere sull’Esecutivo anche attraverso un’interrogazione, presentata dall’On. Scotto, deputato di Sinistra Ecologia e Libertà.

Sel Caserta – continua Cerchia – ritiene necessario intervenire per mantenere in piena attività l'azienda Firema, che rappresenta una punta di eccellenza nella produzione di veicoli ferroviari della provincia di Caserta e dell'intero comparto nazionale. Attualmente, Firema impiega circa 600 persone, delle quali più della metà a Caserta, senza considerare il notevole indotto generato nella provincia e nella regione. Da un tempo ormai troppo lungo, a causa della scellerata gestione della proprietà, i lavoratori della Firema lottano strenuamente per la conservazione del proprio posto di lavoro. L'attuale capacità dello stabilimento di Caserta, unanimemente riconosciuta e apprezzata, discende, infatti, esclusivamente della volontà e dell'impegno delle maestranze e della determinazione del Commissario Ernesto Stajano, che è riuscito a mantenere alti i livelli di produttività.

Ciò nonostante, pur avendo avuto offerte di acquisto (in verità non sufficientemente rassicuranti sotto il profilo occupazionale), vi è stato un impoverimento del portafoglio ordini di lavoro, anche a causa della volontà di Finmeccanica di svendere Ansaldo Breda, radendo letteralmente al suolo un settore nevralgico dell’industria nazionale. Occorre, quindi, assecondare e incoraggiare – dichiara Giuseppe Caputo lavoratore Firema e componente l'Assemblea provinciale di Sel – il percorso di rilancio e di risanamento affidato al Commissario straordinario per il gruppo Firema a livello nazionale.

Gianni Cerchia evidenzia, però, che alla radice di tutta la vicenda vi è la necessità ormai improcrastinabile di pensare a una politica di rilancio delle società ferroviarie italiane. È, infatti, urgente – conclude il Coordinatore di Sel Caserta – attuare una politica industriale di settore, creando un unico soggetto industriale dei trasporti, che si sostanzi in un Polo Nazionale dei Trasporti, proprio a partire da Firema e Ansaldo.

20 dicembre 2013

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