La Regione Campania del Governatore Caldoro ha deciso di sopprimere la linea ferroviaria ex-Alifana. Il tratto ferroviario ha segnato la vita di generazioni di studenti e lavoratori pendolari e ha garantito nel tempo un servizio puntuale e costante, nonostante la cronica scarsità di risorse, tracciando una linea di congiunzione tra il Capoluogo di Regione e le zone più interne della Provincia. La soppressione della linea è legata a un buco di bilancio di 3 milioni di euro dell’EAV - Ente Autonomo Volturno, che annovera linee ferroviarie che negli anni sono state la spina dorsale della mobilità campana: la CircumVesuviana, la Sepsa, la ex-FBN (Ferrovia Benevento Napoli), la ex-Alifana, la Metropolitana leggera regionale Napoli-Giugliano-Aversa (le ultime tre accomunate sotto la denominazione di MetroCampania NordEst). Peraltro, la sofferenza del trasporto pubblico è nota, soprattutto a fronte dei massicci tagli fatti dagli ultimi governi alla mobilità locale a vantaggio delle tratte veloci erodendo, così, giorno dopo giorno il diritto alla mobilità dei cittadini e dei lavoratori della nostra Regione.
“Come Sinistra Ecologia e Libertà consideriamo questa decisione ancor più grave – afferma Francesco Madonna, Responsabile del Dipartimento Infrastrutture, Trasporti ed Energia della Federazione di Caserta – perché rappresenta l’ennesimo esempio di deroga al compito di Governo della Regione Campania. Di fatti, a fronte di una prima idea votata a salvaguardare il mantenimento delle tratte, spalmando il debito nel triennio 2014-2017, il governo regionale e l’Ente hanno deciso la resa incondizionata, affidandosi unicamente all’esercizio di un mero calcolo ragioneristico (pratica sempre più diffusa a tutti i livelli istituzionali), che si focalizza sterilmente sui numeri e dimentica la vita e le istanze della gente”.
“Si è lasciato – continua Madonna – anche in questo caso che la legge dei numeri, asettica e distaccata, aprisse le porte alla brutale selezione fatta dai segni ‘più’ o ‘meno’ dei bilanci, del ‘cosa mi rende di più”. Tra le sue linee la EAV ha deciso, quindi, di calare la mannaia proprio sulla ex-Alifana, tra qualche mese la vita dei cittadini dell’entroterra casertano sarà condizionata da questa sciagurata scelta: la garanzia della mobilità su ferro, che spesso è certezza e sicurezza degli spostamenti, anche quando le condizioni meteorologiche sono proibitive. Ci si dovrà affidare al trasporto su gomma delle autolinee dei privati o munirsi di mezzi propri. Ancora una volta – conclude Madonna – si mette una lapide sulla possibilità di una mobilità sostenibile, preferendo la congestione (ed il connesso inquinamento) delle strade alla possibilità di un trasporto su rotaia”.
Sinistra Ecologia Libertà si chiede se in questa decisione si è tenuto conto di quanto progettato e investito negli scorsi anni. In particolare, pensiamo al progetto di collegamento, a Santa Maria Capua Vetere, tra la Metropolitana Regionale leggera Napoli-Giugliano-Aversa e la linea Napoli-Piedimonte (l’ex-Alifana appunto).
Di fronte al silenzio generale, la Federazione provinciale di Sinistra Ecologia Libertà invita i Sindaci dei comuni della provincia di Caserta, attraversati dalla ex Alifana, a convocare una “iniziativa straordinaria forte” che veda la convocazione dei Consigli Comunali Straordinari [stesso luogo, stesso orario] aperta ai Cittadini, alle Forze politiche e sociali, alle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori, alla Camera di Commercio di Caserta, le Organizzazioni degli Artigiani e dei Commercianti per ribadire – in maniera unita, forte e determinata – che la chiusura della Ferrovia Alifana non solo mortifica il diritto alla mobilità dei cittadini dell’entroterra casertano, ma segna anche la fine di un progetto più ampio di sviluppo del territorio che passa per la valorizzazione, anche attraverso la difesa delle linee di trasporto pubblico, delle bellezze paesaggistiche e del patrimonio artistico-culturale della nostra Provincia.
Pensiamo – ricorda Marcello Ciallella, Responsabile Sel dell’Area Matese-Caiatino – all’iniziativa “Treno dell’arte e del gusto”, progetto nell’ambito del Programma regionale di marketing territoriale “Montagna Viva”, che riscopre, a fini turistici, proprio la vecchia rete di trasporto su ferro dell’Alifana, che attraversa la conurbazione Napoli-Caserta-Santa Maria Capua Vetere e permette di raggiungere, tra le altre, le stazioni di Pontelatone, Caiazzo, Alife e Piedimonte Matese, con l'obiettivo anche di recuperare vocazioni e identità della Terra di Lavoro, del Matese e del Monte Maggiore, incentrate sulle produzioni tipiche, sulla natura e su un inestimabile patrimonio storico-artistico.
Per Gianni Cerchia, Coordinatore della Federazione Sel di Caserta,“in un momento nel quale si fa un gran parlare di ‘riabilitare’ la Terra felix, oggi più nota come Terra dei fuochi e dei veleni, la chiusura di una linea ferroviaria storica che unisce le province di Napoli e Caserta, sfiorando e toccando località interessantissime dal punto di vista paesaggistico e storico-architettonico (basti pensare alla contigua Carditello), significa anche cancellare l’ennesima possibilità di riscatto del territorio”.
14 Gennaio 2014
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