Cerchia: La soppressione del posto fisso operativo della Polizia di Stato a Casapesenna dimostra improvvisazione e mancanza di visione strategica sul piano dell’interdizione e della prevenzione alla delinquenza organizzata in un territorio difficile e martoriato.
A conferma dell’improvvisazione con la quale è stato redatto il recente decreto del governo per l’intervento nella Terra dei Fuochi (Disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute, del lavoro e per l'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale, del 2 dicembre 2013), mentre – dichiara Gianni Cerchia Coordinatore Provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà – “con una mano si promette l’invio dell’esercito, con l’altra si tagliano e si riorganizzano al ribasso le forze di polizia presenti nelle aree più difficili di Terra di Lavoro”.
È una schizofrenia che emerge con palpabile evidenza – continua Cerchia – nella risposta che il Ministero dell’Interno ha inviato lo scorso 5 dicembre all’On. Arturo Scotto, Segretario regionale di Sel Campania, in relazione a una sua precedente interrogazione a risposta scritta (n. 4-00855) circa la soppressione del «posto fisso operativo della Polizia di Stato a Casapesenna». Secondo l’Ufficio relazioni parlamentari del Dicastero guidato da Angelino Alfano, «la proposta di soppressione del Posto Fisso di Casapesenna» (anche se non ancora «perfezionata») terrebbe «conto di precise valutazioni di carattere tecnico che» consentirebbero «di mantenere inalterata l’operatività delle strutture di Polizia di Stato sul territorio».
In realtà, come si è costretti ad ammettere nella parte finale della risposta, «la soppressione del posto operativo fisso» permette «un abbattimento dei costi di gestione». Tutto da dimostrare, invece, che ciò possa davvero avvenire «senza incidere sulla reale capacità operativa delle Forze di polizia sul territorio interessato».
Invece – ribadisce Cerchia – di arrampicarsi sugli specchi con la previsione dell’inutile presidio dell’esercito, non sarebbe stato meglio – nell’interesse dei cittadini, oltre che del buon senso – potenziare la presenza delle forze investigative e giudiziarie?
Ma soprattutto – conclude Cerchia – quando il governo nazionale decide di affrontare con maggiore serietà le devastanti urgenze della provincia di Caserta e seriamente quelle della Terra dei Fuochi?
19 dicembre 2013
A conferma dell’improvvisazione con la quale è stato redatto il recente decreto del governo per l’intervento nella Terra dei Fuochi (Disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute, del lavoro e per l'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale, del 2 dicembre 2013), mentre – dichiara Gianni Cerchia Coordinatore Provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà – “con una mano si promette l’invio dell’esercito, con l’altra si tagliano e si riorganizzano al ribasso le forze di polizia presenti nelle aree più difficili di Terra di Lavoro”.
È una schizofrenia che emerge con palpabile evidenza – continua Cerchia – nella risposta che il Ministero dell’Interno ha inviato lo scorso 5 dicembre all’On. Arturo Scotto, Segretario regionale di Sel Campania, in relazione a una sua precedente interrogazione a risposta scritta (n. 4-00855) circa la soppressione del «posto fisso operativo della Polizia di Stato a Casapesenna». Secondo l’Ufficio relazioni parlamentari del Dicastero guidato da Angelino Alfano, «la proposta di soppressione del Posto Fisso di Casapesenna» (anche se non ancora «perfezionata») terrebbe «conto di precise valutazioni di carattere tecnico che» consentirebbero «di mantenere inalterata l’operatività delle strutture di Polizia di Stato sul territorio».
In realtà, come si è costretti ad ammettere nella parte finale della risposta, «la soppressione del posto operativo fisso» permette «un abbattimento dei costi di gestione». Tutto da dimostrare, invece, che ciò possa davvero avvenire «senza incidere sulla reale capacità operativa delle Forze di polizia sul territorio interessato».
Invece – ribadisce Cerchia – di arrampicarsi sugli specchi con la previsione dell’inutile presidio dell’esercito, non sarebbe stato meglio – nell’interesse dei cittadini, oltre che del buon senso – potenziare la presenza delle forze investigative e giudiziarie?
Ma soprattutto – conclude Cerchia – quando il governo nazionale decide di affrontare con maggiore serietà le devastanti urgenze della provincia di Caserta e seriamente quelle della Terra dei Fuochi?
19 dicembre 2013
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