venerdì 1 ottobre 2010

FIOM: perchè manifestiamo il prossimo 16 ottobre

Il 16 ottobre a Roma si terrà una grande manifestazione dei metalmeccanici, per rispondere all'attacco dei diritti che è in corso e non ha precedenti nella storia della Repubblica.
Si sta trattando la cancellazione del Contratto Nazionale del Lavoro, di modificare lo statuto dei lavoratori, di mettere in discussione il diritto stesso delle persone che lavorano, di poter dentro le aziende contrattare e discutere della propria condizione di lavoro. Tutto ciò avviene anche con uno strappo alla democrazia, in quanto sindacati minoritari si rendono disponibili ad accettare le richieste di federmeccanica e impediscono alle lavoratrici e ai lavoratori di poter votare. Noi abbiamo già proposto di fare un referendum sul contratto separato del 2009, abbiamo sollecitato gli altri sindacati di fermare tutto, verificando con le lavoratrici ed i lavoratori se c'è la loro disponibilità sulla cancellazione del proprio contratto, ma da più parti c'è sempre stato risposto di NO.
Vedete tutto questo sta avvenendo proprio perchè si impedisce a chi lavora di poter decidere sul proprio contratto, la situazione è molto grave ed è necessario che anche la politica affronti questo tema, varando una legge sulla rappresentanza sindacale, perchè l'unico modo per uscire da questa crisi che ci sta coinvolgendo, sarebbe quello di mettere al centro della discussione il lavoro inteso come bene comune ed interesse generale di questo paese.
Invece si vuole far passare l'idea, che per uscire dalla crisi c'è bisogno di cancellare i diritti consolidati delle lavoratricie dei lavoratori, cancellandone i contratti, mettendo in discussione la costituzione rendendo così la forza lavoro licenziabile. Va da sè che tutto questo crea un clima di esigenza democratica, per questo il 16 di ottobre noi ci auguriamo che non solo i metalmeccanici ma anche le forze sociali, le associazioni, l'opinione pubblica scenda in piazza con noi.
Ci rivolgiamo anche ai giovani, che oggi vedono davanti a loro cancellato qualsiasi futuro di diritti e di lavoro e vedono prefigurarsi soltanto una prospettiva di precarietà. Solo se tutti ci uniamo, compresa la CGIL perchè questo non può essere un problema solo della categoria, possiamo essere in grado di modificare questa situazione esistente sconfiggendo il disegno della confindustria e sconfiggendo le politiche del governo che sono contro il Paese e contro le persone che lavorano.

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