sabato 30 ottobre 2010

SEL la nuova speranza per l’Italia e per Caserta

Si riparte. Finalmente. Dopo anni di vuoto politico, finalmente rinasce un partito della sinistra. Una sinistra nuova, partecipata, appassionata e realmente rappresentativa. L’ultima speranza per l’Italia. Proprio così, SeL non serve solo a noi. Non serve solo a rappresentare quel popolo di sinistra orfano da tempo di un vero partito ma è necessaria per interpretare le necessità di una Nazione che è rimasta senza voce.

Oggi esiste una divaricazione netta tra il paese reale e la rappresentazione che di questo paese ne fa la destra. La destra racconta una Italia che non esiste. Da una parte il Governo con le sue politiche fallimentari su scuola, università, lavoro, sviluppo, democrazia e dall’altra la vera Italia. Un’Italia piena di sofferenze, di attese, pretese, proposte che noi dobbiamo essere capaci di interpretare e a cui è necessario dar voce.

Lo straordinario successo del congresso di Firenze ci investe di una responsabilità enorme. La responsabilità di tradurre la forza della proposta politica messa in campo, la qualità del linguaggio espresso, la passione dimostrata, in concreta iniziativa politica. Ripartendo dai territori.

Oggi c’è la necessità di abbattere quel muro dell’indifferenza che divide i cittadini dalla politica. Nella nostra Provincia la delusione e la diffidenza hanno allontanato la società civile. Questa distanza enorme col tempo ha impedito alla politica di conoscere i problemi concreti dei cittadini e quindi di affrontarli. Serve, immediatamente, un nuovo pensiero, un nuovo progetto politico, una nuova piattaforma programmatica per il rilancio socio-economico della provincia e soprattutto una nuova classe dirigente; l’inadeguatezza di ciascuna forza politica del centro-sinistra rischia di essere un impedimento a capire quanto sia urgente lavorare su questi temi.

Sel in questa fase, oltre a lavorare alla crescita e al radicamento territoriale, che oggi appare straordinariamente veloce, avrà il compito di stimolare Il centro-sinistra ad una riflessione seria ed analitica sulla situazione di stallo politico in cui versa. Oggi non si va al di là di buone pratiche nelle singole amministrazioni non essendoci un progetto alternativo; non esiste confronto politico, non c’è programmazione unitaria di governo dei territori, non ci sono iniziative, non ci sono sezioni o luoghi in cui fare la politica, non si parla ai giovani.

È necessario uscire dalla contrapposizione personalistica, dal correntismo e partire dalle energie che quotidianamente si impegnano sui territori, da ciò che rappresenta e da ciò che ha rappresentato il centro-sinistra al governo di tante città.

C’è un patrimonio di valori, di idee, di scelte amministrative che non può essere gettato al macero. Bisogna smettere di ridurre la politica alla tattica, all’invenzione di stratagemmi per garantire la nostra sopravvivenza/esistenza politica, alla sommatoria di partiti senza chiari contenuti programmatici.

Giuseppe Di Gregorio

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